A causa delle pressioni internazionali, gli Stati Uniti potrebbero realizzare scambi di informazioni CRS. Washington vede ora la necessità di modificare le asimmetrie negli accordi bilaterali che ha firmato con decine di Paesi.
Nel 2010 gli Stati Uniti hanno attuato la legge FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act). Questa legge mirava a costringere le istituzioni finanziarie di tutto il mondo a segnalare i conti bancari e le transazioni effettuate da cittadini statunitensi in quei Paesi. Qualche tempo dopo, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha creato un sistema automatico di scambi di informazioni CRS, chiamato Common Reporting Standard (CRS). Oggi questo sistema è il più utilizzato dai Paesi per lo scambio di informazioni.
Contraddittoriamente, gli Stati Uniti non hanno voluto aderire al CRS. Il rifiuto è stato motivato da due ragioni: l’Internal Revenue Service (IRS) ha ottenuto le informazioni direttamente tramite il FATCA. Inoltre, Washington ha firmato una serie di trattati bilaterali per lo scambio di informazioni con 110 Paesi, i cosiddetti “accordi intergovernativi” (IGA). Questi accordi sono asimmetrici, perché il Dipartimento del Tesoro riceve più informazioni di quelle che fornisce ai suoi partner.
Ad esempio, Washington ottiene il saldo dei conti bancari dei suoi cittadini in altri Paesi, nonché i rapporti su interessi, dividendi e altri redditi percepiti. Tuttavia, alle istituzioni finanziarie statunitensi è vietato condividere le stesse informazioni sui cittadini dei Paesi con cui hanno firmato l’IGA.
Nel marzo di quest’anno è stato pubblicato un documento del Dipartimento del Tesoro che raccomanda un aumento del livello di informazioni che le istituzioni finanziarie statunitensi possono condividere sui clienti stranieri.
Tra le possibili misure da attuare, alcune istituzioni finanziarie dovranno condividere il saldo di tutti i conti finanziari detenuti da stranieri in entità statunitensi. Inoltre, le istituzioni dovranno segnalare i proventi lordi derivanti dalla vendita o dal riscatto di proprietà detenute in un conto bancario estero negli Stati Uniti.
Un’altra possibile modifica è che le istituzioni finanziarie dovranno comunicare informazioni sulle entità passive e sui loro proprietari stranieri. Pertanto, un’entità che detiene un conto fiduciario sarebbe tenuta a comunicare all’IRS informazioni sul proprietario del trust.
Questa proposta del Dipartimento del Tesoro richiederebbe agli scambi di criptovalute statunitensi di comunicare informazioni sui titolari stranieri di entità passive.
Se queste misure suggerite dovessero essere attuate, aumenterebbero i requisiti delle entità finanziarie per quanto riguarda la loro rendicontazione all’IRS. Allo stesso tempo, aumenteranno le possibilità di scambi di informazioni CRS con i Paesi con cui Washington ha firmato accordi.